“Il sistema italiano dei servizi per la prima infanzia e dell’istruzione è caratterizzato da profondi divari territoriali nella dotazione di infrastrutture adeguate, nella quantità e qualità dei servizi offerti a bambini e alunni, negli esiti dei processi di apprendimento e formazione. Nel Mezzogiorno la disponibilità di asili nido è sensibilmente inferiore rispetto al resto del Paese, i tassi di dispersione scolastica più elevati, minori le competenze maturate dagli studenti”.
Questo l’incipit del numero 2/2023 di “Svimez” – Associazione privata, senza fini di lucro, istituita il 2 dicembre del 1946, che ha per statuto lo scopo di promuovere, nello spirito di una efficiente solidarietà nazionale e con una visione unitaria, lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno, al fine di proporre concreti programmi di azione.
Nel report pubblicato il 2 maggio scorso si legge infatti la preoccupazione dell’Associazione in merito alla possibilità che gli investimenti PNRR abbiano un impatto concreto sulla riduzione dei divari territoriali nella disponibilità di servizi di prima infanzia e nella dotazione di infrastrutture scolastiche. Le motivazioni sono due: pesano, infatti, sia le scelte nazionali di allocazione delle risorse ma anche la limitata capacità amministrativo-progettuale di alcune delle Amministrazioni del Sud Italia.
Leggi il report a questo link.
Marta Venturelli