LIBenter collaborerà con Avviso Pubblico

Un grandissimo traguardo, quello di oggi, 20 marzo 2023.

Alle ore 14:00, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, LIBenter, in presenza del Rettore Franco Anelli firmerà, insieme ad Avviso Pubblico, nella figura del suo Presidente Roberto Montà, un importantissimo accordo di collaborazione intitolato “PNRR e formazione degli enti pubblici”.

L’accordo ha lo scopo di generare una propizia collaborazione tra i due enti, che congiuntamente si impegneranno in tutto l’arco temporale di attuazione del PNRR nell’affiancare gli enti pubblici nella messa a terra del Piano e contemporaneamente nell’allontanare il rischio di corruzione e di irregolarità, tramite corsi di formazione disegnati specificamente sulle necessità dell’ente.

Il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà: “Avviso Pubblico considera il protocollo con l’Università Cattolica del Sacro Cuore una straordinaria opportunità di sostegno alla formazione degli amministratori e delle strutture amministrative dei nostri 533 enti soci a livello nazionale. Da sempre Avviso Pubblico crede che a partire dalla formazione si possa accrescere il livello di conoscenza e consapevolezza del fenomeno mafioso nelle pubbliche amministrazioni, elemento essenziale per promuovere una buona amministrazione attenta ad evitare che la presenza di ingenti risorse pubbliche sia occasione per nuovi affari da parte di mafiosi e corrotti. Il PNRR rappresenta il più grande investimento pubblico dal dopo guerra e si pone importanti obiettivi di modernizzazione e sviluppo economico e ambientale del Paese. Gestire al meglio queste risorse è una responsabilità che si può agire meglio se formati da esperti e professionisti in grado di aiutare chi è chiamato a mettere a terra tali investimenti in maniera efficace, con la massima cautela nella prevenzione delle infiltrazioni criminali e con una sensibilità tesa a favorire il coinvolgimento dei cittadini e della comunità in processi di accountability”.

La soddisfazione per la firma di tale protocollo è molta, da parte del team di LIBenter. Il coordinatore nazionale, Prof.ssa Nicoletta Parisi: “LIBenter – associazione temporanea di scopo cui partecipano Fondazione Etica eLibera contro le mafie, e di cui è capofila l’Università Cattolica S.C. – è felice della stipulazione con Avviso pubblico di un protocollo volto a mettere a disposizione la propria competenza in materia di accompagnamento della Pubblica Amministrazione italiana nella progressiva attuazione del PNRR. L’accordo intende infatti dare vita a eventi di formazione indirizzati agli enti pubblici chiamati a dare esecuzione ai progetti di investimento in una logica di co-programmazione e co-progettazione indispensabile al superamento di passaggi complessi che hanno manifestato grandi difficoltà”. Aggiunge, poi: “LIBenter auspica che, tramite questo programma destinato a dipanarsi almeno fino al termine oggi previsto di conclusione del PNRR, la capacità di spesa e di investimento degli enti della Pubblica Amministrazione italiana sia incrementata: ciò avverrà tramite il supporto offerto dal programma in termini di aumento delle conoscenze necessarie a gestire i vari progetti di investimento, delle capacità di valutazione dell’impatto degli stessi, nonché infine  dell’utilizzo degli strumenti di comunicazione dell’agire pubblico, al fine di aumentare responsabilizzazione dell’ente nei rapporti con i cittadini e di favorire il coinvolgimento civico di questi nei progetti intrapresi”.

Legalità, la memoria & il presente

Di legalità bisognerebbe parlarne tutti i giorni.

Per questo motivo CGIL Brescia ha voluto organizzare oggi, 13 marzo 2023, un incontro in preparazione al 21 marzo – Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie – in collaborazione con Libera.

“La lotta contro le mafie e le illegalità diffuse è una grande questione nazionale. Senza
legalità non potrà esserci una buona occupazione né lo sviluppo di una società giusta e
ambientalmente sostenibile. Un’Italia moderna, socialmente e civilmente avanzata ha
bisogno del corale impegno e del controllo di legalità delle istituzioni, delle organizzazioni
sindacali e sociali e di tutti i cittadini onesti”, è quanto si legge sulla locandina.

All’incontro è intervenuta anche Nicoletta Parisi, Coordinatore nazionale di LIBenter, portando il tema del presidio e del controllo di legalità della spesa pubblica, e dell’importanza di tali attività anche e soprattutto in relazione alle risorse del PNRR.

PNRR – due anni dalla creazione del Recovery and Resilience Facility

In data 21 febbraio 2023 la Commissione europea ha adottato una Comunicazione in merito al secondo anniversario dell’approvazione del Recovery and Resilience Facility.

In questa vengono elencati i numerosi traguardi raggiunti grazie all’adozione di tale strumento, come anche le prospettive future insite nello sviluppo innescato dalla ripresa.

I Piani per la Ripresa e la Resilienza nazionali hanno avuto, già in questi primi due anni, un impatto significativo sulle economie dei paesi membri dell’Unione europea: si citano ad esempio le riforme per la giustizia civile e penale in Italia, la riforma del mercato del lavoro in Spagna, la digitalizzazione delle scuole e delle imprese in Portogallo, etc… Il RRF oltre a dare un contributo fondamentale nell’ambito del Green Deal europeo e della riduzione delle emissioni di gas serra, come anche nell’ambito della digitalizzazione e delle politiche targettizzate alle generazioni future, sta spianando il terreno e favorendo lo sviluppo di successivi investimenti sia europei, che nazionali e privati.

La caratteristica vincente consiste, a parere della Commissione, nel fatto che il RRF abbia dimostrato di essere uno strumento adattabile, dinamico: nasce infatti come pronta risposta alla crisi pandemica e oggi contribuisce altresì ad affrontare le conseguenze economiche dell’aggressione della Russia in Ucraina.

È proprio la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ad affermarlo:

Our recovery plan NextGenerationEU has become even more than a vital response to the COVID-19 pandemic. Two years after the creation of the fund, we have already disbursed more than EUR 140 billion and we overachieved our initial investment targets for the green and digital transitions. Now, with Russia’s brutal invasion of Ukraine and a global energy crisis, the fund has become a key element of our Green Deal Industrial Plan. It will support our Member States on the road to net-zero, with the additional financial boost of REPowerEU. NextGenerationEU has proven to be a capable instrument to address many different challenges our Union is being confronted with. The transformative reforms through Member States’ national recovery plans are key to modernize and strengthen our European Union. Speedy implementation should continue.”

Il discorso della Commissione si concentra poi su di un altro punto cruciale a nostro avviso: quello della trasparenza. Il secondo capitolo della Comunicazione è interamente dedicato a quest’ultima: viene annunciato che la Commissione si impegnerà nel perfezionamento della già esistente Recovery and Resilience Scoreboard, oltre che nella creazione di due nuovi strumenti, un nuovo metodo per la valutazione dei Piani nazionali (che meglio determinerà la soddisfazione in merito al raggiungimento di milestones e targets) e una metodologia che definirà in modo più chiaro i casi di sospensione dei pagamenti.

Infine, anche per gli Stati membri verrà richiesto uno sforzo ulteriore in questa direzione: nella primavera del 2023 saranno chiamati ad affrontare le sfide del REPowerEU, le cui istanze in termini obblighi di trasparenza sono particolarmente stringenti.

Link utili: Comunicato stampa EC

Questions and Answers on the Communication

Recovery and Resilience Facility

Recovery and Resilience Scoreboard

Guidance on REPowerEU

Pubblicata la terza relazione della Corte dei Conti sul PNRR

Saranno più di 120 gli interventi legati al PNRR esaminati dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti entro i prossimi tre anni, con una media di 30 all’anno riferita al quadriennio 2022-2025. I dati emergono dalla relazione 2023 del Programma relativo alle attività della Sezione centrale di controllo sulla gestione, in cui si conferma l’attenzione dei giudici contabili verso le misure del PNRR.

Per consultare la relazione cliccare qui.

PNRR – Cambia il sistema di governance del Piano

Nel pomeriggio del 24 febbraio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, discusso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ed approvato il 16 febbraio 2023, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”.

Il decreto incide su tre grandi ambiti relativi all’attuazione delle misure contenute nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano: introduce anzitutto modifiche sostanziali al sistema della sua governance, rispetto alle strutture di missione e ai meccanismi di gestione e controllo del PNRR e del Piano nazionale degli investimenti complementari (PNC); dispone in tema di rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti attuatori; interviene infine nell’ambito delle politiche di coesione.

Della sola governance ci si occupa in questa NEWS, seppure con qualche considerazione relativamente agli intrecci fra questo tema e quello della capacità amministrativa della P.A. italiana.

Il decreto incide in maniera sostanziale sulla disciplina prevista dal decreto-legge n. 77 del 2021 (c.d. decreto semplificazioni-bis o decreto PNRR, convertito in legge n. 108/2021), innanzitutto, istituendo una nuova “Struttura di missione PNRR” presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, alla quale è preposto un coordinatore che svolgerà anche i compiti precedentemente affidati alla “Segreteria tecnica” nel supporto delle attività della “Cabina di regia”. La “Struttura di missione” istituita presso la PCM si occuperà pure delle attività di informazione e interlocuzione con la Commissione europea per la verifica della coerenza dei risultati derivanti dall’attuazione del Piano: essa si sostituisce così al Servizio centrale per il PNRR, istituito presso la Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, fino ad ora focal point dell’Unione europea per il PNRR.

Al nascente organo vengono, inoltre, affidate le funzioni che già erano del “Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale”, che così cessa di esistere. La necessità di assicurare la cooperazione con il partenariato economico, sociale e territoriale sarà, ora, garantita tramite la partecipazione dei membri facenti parte del precedente Tavolo alle sedute della Cabina di regia, se la Presidenza del Consiglio dei ministri li confermerà in toto tramite dpcm (atteso entro sessanta giorni dalla legge di conversione del presente decreto). Tale necessità sarà dunque garantita non più tramite un organismo autonomo, quanto invece in seno a una struttura interna alla Presidenza del Consiglio dei ministri stessa.

La revisione della governance tocca anche la materia dei poteri sostitutivi posti in capo al Presidente del Consiglio, e del superamento del dissenso in caso di inerzia e ritardo (art. 12 d.l. n. 77/2021). In particolare, vengono dimezzati i tempi per procedere in caso di inerzia del soggetto attuatore (prima erano 30 giorni, ora sono 15); inoltre si prevede la possibilità che il commissario possa mettere in atto una pluralità di atti e/o interventi, e non più soltanto un singolo atto, per l’esecuzione dei progetti PNRR e PNC; infine, si estendono al commissario i poteri oggi riconosciuti ai commissari straordinari impegnati nei progetti infrastrutturali.

Dunque, l’intervento normativo rafforza molto il ruolo della Presidenza del Consiglio dei ministri, sia dal punto di vista tecnico che politico: verranno ora accentrati in essa anche i rapporti con l’Unione europea, indebolendo il ruolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che perde la funzione di dialogo con quest’ultima. Questo profondo ridimensionamento del suo ruolo nei fatti accresce una tendenza già emersa con la decisione – all’atto della formazione del nuovo Governo nel mese di ottobre dello scorso anno – di creare un nuovo “Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR” che riunisce sotto di sé le responsabilità per i fondi strutturali e per il PNRR. Sembra evidente a chi scrive che il baricentro decisionale sul PNRR diventa il binomio Presidenza del Consiglio – nuovo Ministero.

Le norme sulla governance hanno un collegamento diretto con il tema della capacità della Pubblica Amministrazione di dare attuazione al PNRR.

E’ convincimento di chi scrive che la questione sia stata sottovalutata e non siano state considerate le conseguenze sull’attuazione del PNRR derivanti delle disfunzioni e inefficienze di cui ora la P.A. italiana è affetta. Tale stato di fatto non è certo la conseguenza di una qualche sua responsabilità. E’ invece il frutto di alcune norme intervenute negli ultimi lustri nonché della loro non corretta applicazione: si registra un suo sottodimensionamento (dovuto anche a lunghi periodi di “blocco” del turn over); occorre valutare gli effetti negativi derivanti da una mancata sua valorizzazione sul piano stipendiale; bisogna tener conto della sua impreparazione alla logica della programmazione, così come pretende l’impiego di risorse pubbliche europee; gioca nella situazione anche il suo invecchiamento (dovuto al richiamato blocco del turnover over) e la naturale scarsa conseguente propensione all’innovazione, anche sul piano della digitalizzazione.

Le disposizioni adottate (per esempio con il d.l.80/2021, convertito nella legge 113/2021) a favore del reclutamento non sono state sufficienti: un neoassunto non è immediatamente in grado di essere all’altezza di una competenza così sofisticata come quella che viene richiesta dall’esecuzione del PNRR. La stessa (prima) Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) adottata dalla Corte dei conti il 2 aprile 2022 mette in rilievo queste criticità (pp. 217-229).

Forse si sarebbe dovuto – in l’occasione dell’adozione di un nuovo decreto legge sulla governance – affrontare il problema in modo più radicale, non sembrando i correttivi introdotti a livello apicale capaci di incidere in modo determinante sulla situazione che si è venuta a determinare in questo quarto semestre di attuazione del PNRR: ciò che emerge in maniera chiara è la criticità relativa alla capacità progettuale e di spesa degli enti attuatori, nei confronti dei quali le iniezioni di competenza offerte dal sistema di assistenza tecnica (accentrato) non stanno dando i frutti sperati.

È possibile che non sia necessaria alcuna riforma normativa della pubblica amministrazione né uno spostamento di caselle circa le competenze dei soggetti apicali in materia di PNRR, bensì un investimento sull’aumento delle competenze in tema di digitalizzazione e sulla miglior organizzazione di essa.

Un’alternativa radicale – di fronte all’indubbia debolezza dell’apparato pubblico locale territoriale – avrebbe potuto essere l’accoglimento di una proposta sostenuta autorevolmente fin dal primo momento in cui si avviò il dibattito politico in materia, ovvero quello di una governance affidata a un’agenzia esterna alla pubblica amministrazione (Fondazione Ugo La Malfa, Next Generation EU Proposta per il piano italiano, Roma, dicembre 2020).

È poi singolare che, nell’affrontare il tema della governance del PNRR, il d.l. non si sia posto il problema del (non ottimale funzionamento) del sistema di monitoraggio e rendicontazione vigente, che alla prova dei fatti presenta qualche grave criticità suscettibile di indebolirne l’efficacia. Occorre infatti considerare il danno che discende dall’aver previsto che l’amministrazione centrale titolare di una misura PNRR sia autorizzata a non usare il sistema ReGiS se dispone già di un proprio dispositivo valutato da essa come adatto alle necessità: questo assetto pregiudica alla radice quella unicità che avrebbe consentito di confrontare i dati che riguardano tutto il Piano nella sua integralità; e ci si chiede se la dispersione di dati in più “luoghi” informatici non rischi di pregiudicare anche, in ultima analisi, una corretta rendicontazione all’Unione. Inoltre, dà da pensare il fatto che, giunti nel pieno del quarto semestre di esecuzione del PNRR, si stiano rilevando gravi inadempienze nell’attività di inserimento dei dati nel sistema ReGiS da parte degli enti attuatori, forse troppo complesso per le competenze digitali della pubblica amministrazione.

Senza contare che si sarebbe dovuta cogliere l’occasione, con l’adozione di questo d.l., di mettere finalmente a disposizione della società civile i dati (già in formato open) pubblicati in questa piattaforma digitale. Il cittadino ancora resta all’oscuro di come si vada dipanando il processo di utilizzo di risorse pubbliche europee (PNRR) e nazionali (PNC) su progetti di investimento che riguardano la qualità della propria vita attuale e di quella delle future generazioni.

Nicoletta Parisi e Marta Venturelli

Nuovi bandi per dottorati di ricerca

Il Sole 24 Ore di oggi, 1 marzo 2023, dedica un articolo ai bandi per dottorati di ricerca in partenza: un investimento complessivo di 726 milioni di euro, in parte a valere sui fondi del PNRR.

La maggior parte delle borse sarà destinata ai dottorati innovativi con le imprese, al fine di favorire l’interazione tra mondo produttivo e professionalità altamente qualificate e specializzate. Altre borse saranno, invece, destinate a tematiche presenti nel PNRR, come la doppia transizione e la ricerca per il patrimonio culturale.

Per approfondire l’argomento, è possibile consultare l’articolo integrare cliccando qui.

Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR: l’allarme nella Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza

La Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, presentata ieri, 28 febbraio 2023, lancia l’allarme sul rischio di ingerenze affaristico-criminali nell’implementazione del PNRR.

L’azione intelligence è stata finalizzata a individuare “vulnerabilità sistemiche nazionali e di eventuali fenomeni di condizionamento dei meccanismi decisionali pubblici in grado di impattare negativamente sull’attuazione e sul rispetto del cronoprogramma, anche attraverso il monitoraggio sullo stato di avanzamento degli investimenti, la vigilanza sulla gestione finanziaria e la prevenzione di manovre ostruzionistiche o elusive ai danni dell’esecuzione del Piano.

Nella relazione si ricorda, inoltre, le peculiarità del contesto in cui si esplica la realizzazione del PNRR, ad oggi caratterizzato da sopravvenute problematiche come l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica; la carenza di manodopera specializzata e la difficoltà di reperire sul mercato sofisticate attrezzature tecniche; le difficoltà di accesso al credito bancario e l’aggravio dei costi delle fonti di finanziamento.

Per approfondire il tema, è possibile consultare il testo integrale della Relazione sulla Politca dell’informazione per la Sicurezza, cliccando qui.

PNRR: la gestione della partecipazione ai bandi e i rischi di infiltrazione mafiosa

Questo il titolo dell’incontro di stasera, 23 febbraio 2023 alle 21, che si terrà a Busto Arsizio, nel varesotto – presso la sede ACLI: via Pozzi, 7 – organizzato da Libera in coordinamento con ACLI Provinciali di Varese APS.

L’incontro, svolto in preparazione alla XXVIII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si terrà a Milano il 21 marzo 2023, avrà come obbiettivo la sensibilizzazione della cittadinanza circa l’integrità dell’attuazione del PNRR. L’unico modo per evitare che le risorse stanziate dall’Unione Europea per la ripresa finiscano per essere male utilizzate è, infatti, che la società nella sua interezza si “attivi” nel monitoraggio del Piano.

Interverranno, anche portando l’esempio di LIBenter, Leonardo Ferrante, in Libera e in LIBenter, e Nicoletta Parisi, Coordinatore nazionale di quest’ultima.

Qui sotto la locandina dell’evento.

Gli strumenti di monitoraggio elaborati da LIBenter su Secondo Tempo

Secondo Tempo – Cattolica news dedica un articolo agli strumenti di monitoraggio civico – la griglia di indicatori e la relativa guida – elaborati da LIBenter.

«L’utilità dell’iniziativa si apprezza ancor più di fronte alle criticità presenti nell’attuale livello di trasparenza circa la “messa a terra” del PNRR», spiega Nicoletta Parisi, docente di Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale nell’Università Cattolica e Coordinatore di LIBenter.

Dino Guido Rinoldi, docente di Diritto internazionale nell’Università Cattolica, componente del Comitato di gestione di LIBenter e coordinatore del gruppo di ricerca per l’elaborazione del modello  di monitoraggio civico, aggiunge che «l’anno scorso ricorrevano i 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, che ai doveri dell’uomo ha dedicato un libro e la propria vita; e quest’anno cadono i 60 anni dalla morte di John F. Kennedy, la cui frase più famosa è quella che invita ognuno a chiedersi non cosa possa fare per noi lo Stato, ma piuttosto cosa possiamo far noi per la società. Da parte sua, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea nel preambolo dichiara che “Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future”: non a caso stiamo parlando di quel Piano di esecuzione di un imponente impegno politico-finanziario dell’Unione europea proprio intitolato NextGenerationEU».

É possibile consultare l’intero articolo cliccando qui.