Pubblicata la terza relazione della Corte dei Conti sul PNRR

Saranno più di 120 gli interventi legati al PNRR esaminati dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti entro i prossimi tre anni, con una media di 30 all’anno riferita al quadriennio 2022-2025. I dati emergono dalla relazione 2023 del Programma relativo alle attività della Sezione centrale di controllo sulla gestione, in cui si conferma l’attenzione dei giudici contabili verso le misure del PNRR.

Per consultare la relazione cliccare qui.

Nuovi bandi per dottorati di ricerca

Il Sole 24 Ore di oggi, 1 marzo 2023, dedica un articolo ai bandi per dottorati di ricerca in partenza: un investimento complessivo di 726 milioni di euro, in parte a valere sui fondi del PNRR.

La maggior parte delle borse sarà destinata ai dottorati innovativi con le imprese, al fine di favorire l’interazione tra mondo produttivo e professionalità altamente qualificate e specializzate. Altre borse saranno, invece, destinate a tematiche presenti nel PNRR, come la doppia transizione e la ricerca per il patrimonio culturale.

Per approfondire l’argomento, è possibile consultare l’articolo integrare cliccando qui.

Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR: l’allarme nella Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza

La Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, presentata ieri, 28 febbraio 2023, lancia l’allarme sul rischio di ingerenze affaristico-criminali nell’implementazione del PNRR.

L’azione intelligence è stata finalizzata a individuare “vulnerabilità sistemiche nazionali e di eventuali fenomeni di condizionamento dei meccanismi decisionali pubblici in grado di impattare negativamente sull’attuazione e sul rispetto del cronoprogramma, anche attraverso il monitoraggio sullo stato di avanzamento degli investimenti, la vigilanza sulla gestione finanziaria e la prevenzione di manovre ostruzionistiche o elusive ai danni dell’esecuzione del Piano.

Nella relazione si ricorda, inoltre, le peculiarità del contesto in cui si esplica la realizzazione del PNRR, ad oggi caratterizzato da sopravvenute problematiche come l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica; la carenza di manodopera specializzata e la difficoltà di reperire sul mercato sofisticate attrezzature tecniche; le difficoltà di accesso al credito bancario e l’aggravio dei costi delle fonti di finanziamento.

Per approfondire il tema, è possibile consultare il testo integrale della Relazione sulla Politca dell’informazione per la Sicurezza, cliccando qui.

Gli strumenti di monitoraggio elaborati da LIBenter su Secondo Tempo

Secondo Tempo – Cattolica news dedica un articolo agli strumenti di monitoraggio civico – la griglia di indicatori e la relativa guida – elaborati da LIBenter.

«L’utilità dell’iniziativa si apprezza ancor più di fronte alle criticità presenti nell’attuale livello di trasparenza circa la “messa a terra” del PNRR», spiega Nicoletta Parisi, docente di Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale nell’Università Cattolica e Coordinatore di LIBenter.

Dino Guido Rinoldi, docente di Diritto internazionale nell’Università Cattolica, componente del Comitato di gestione di LIBenter e coordinatore del gruppo di ricerca per l’elaborazione del modello  di monitoraggio civico, aggiunge che «l’anno scorso ricorrevano i 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, che ai doveri dell’uomo ha dedicato un libro e la propria vita; e quest’anno cadono i 60 anni dalla morte di John F. Kennedy, la cui frase più famosa è quella che invita ognuno a chiedersi non cosa possa fare per noi lo Stato, ma piuttosto cosa possiamo far noi per la società. Da parte sua, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea nel preambolo dichiara che “Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future”: non a caso stiamo parlando di quel Piano di esecuzione di un imponente impegno politico-finanziario dell’Unione europea proprio intitolato NextGenerationEU».

É possibile consultare l’intero articolo cliccando qui.

PNRR il Consiglio europeo di febbraio concede (teorica) “flessibilità” ( da verificare in concreto)

La notizia pubblicata giovedì 9, che con qualche ironia apprezzava l’europeismo del Ministro Giorgetti rispetto all’Inflation Reduction Act USA, accennava al contesto economico complessivo che sta vedendo la “messa a terra” in Italia dei progetti finanziati dal PNRR. Terminava con l’attesa dei risultati del Consiglio europeo dei 27 capi degli esecutivi degli Stati membri UE, e col richiamo a tempi…che oramai si son fatti stretti!


Le conclusioni del Consiglio europeo, al punto II ( parr.13-18), trattano di economia, e alla lettera b del par.15 affermano in particolare che, “per agevolare la transizione verde in tutta l’Unione ed evitare la frammentazione del mercato unico, una risposta politica dell’UE pienamente efficace richiede un accesso equo ai mezzi finanziari”. A tal fine, i fondi UE esistenti (fra cui quelli che finanziano i PNRR dei vari Stati, dispositivi inclusi nell’ innovativo strumento finanziario denominato Next Generation EU) “dovrebbero essere impiegati in modo più flessibile”. La qualità della flessibilità affermata in via di principio sembra insomma da declinare nella (sola) prospettiva di progetti che agevolino “la transizione verde” ed evitino “la frammentazione del mercato unico”.


“E’ un buon risultato? E’ poco? Dipende…” dice G. Trovati nell’articolo a p.5 de Il Sole-24 Ore dell’11 febbraio (“Su PNRR e fondi UE l’Italia ottiene una flessibilità tutta da negoziare”).
E infatti sugli aiuti di Stato, che Paesi UE più solidi dal punto di vista del contenimento del debito pubblico ( come Germania e Francia) intendono adottare, il Consiglio europeo è più esplicito, anche al fine di ammetterli provvisoriamente tutelando comunque i principi del mercato unico (v. par.15, lettera a, dove si afferma in materia la necessità di semplicità, rapidità e prevedibilità per sostegni mirati, temporanei e proporzionati…, sempre nei settori strategici della transizione verde”, e si sollecita a prestare “inoltre…grande attenzione al mantenimento della competitività delle PMi”, salvaguardando “l’ integrità del mercato unico e la parità di condizioni al suo interno”, e nel contempo si invita “la Commissione a riferire periodicamente al Consiglio riguardo all’impatto di tale politica in materia di aiuti di Stato sul mercato unico nonché sulla competitività globale dell’UE”).La conclusione ulteriore è nel senso della sufficienza degli attuali finanziamenti disponibili a livello UE, senza promuovere la costituzione di un ulteriore “fondo sovrano”, alimentato da debito comune europeo, nemmeno per “fornire sostegno tempestivo e mirato nei settori strategici” ( par. 15, lettera b, del comunicato finale).


G. Trovati sottolinea quindi che la quantità e qualità di “flessibilità” possibile concretamente nel nostro Piano di ripresa e resilienza dipenderà dal “fare entrare nel vivo i negoziati sulle revisioni dei PNRR” e sulle integrazioni con gli altri sistemi di finanziamento UE (fra cui il progettato REpowerEU).


Ci sarà, allora, anche l’estensione del tempo di durata del PNRR, attualmente previsto fra il 2021 e il 2026, fino a comprendere almeno pure l’anno 2027? Chissà. I tempi restano stretti se si pensa al contesto mondiale e alle catastrofi sparse e collegate in esso ricomprese: allungarli sembra impresa titanica!

Dino G. Rinoldi

L’I.R.A. di Giorgetti; che cambia Partito ed entra in “+Europa”?

Pensando fra l’altro alla miglior esecuzione in Italia del PNRR adesso è anche il Ministro dell’economia, il leghista Giorgetti, a mettersi dalla parte dell’Europa, chiedendo con forza appunto “più Europa” (si veda F.Fubini sul Corriere della Sera di oggi). Un’ Europa davvero in comune è addirittura la specificazione ulteriore della sua opzione, che – lo diciamo ovviamente ironicamente – potrebbe far pensare a un passaggio all’opposizione nel partito denominato proprio “+Europa”.

Come mai? Da un lato correttamente il Ministro critica scelte unilaterali di Francia e Germania in materia di aiuti di Stato, per rispondere ai miliardi di dollari della politica di Biden dell’ Inflation Reduction Act I.R.A, in acronimo!): occorre cioè, al riguardo, piuttosto un’azione ordinata e coordinata dell’UE che salvi i principi del mercato unico europeo.
Da un altro lato auspica la creazione, pur difficile nel breve periodo, di un “Fondo strategico europeo” che supporti la nostra industria continentale e ne sviluppi eccellenze. Nell’immediato chiede almeno regole comuni europee che riservino un trattamento differenziato, nel calcolo dei deficit nazionali, agli investimenti pubblici in determinati settori necessariamente oggetto di aiuti (economicamente “sani”).Lo stesso PNRR – intende il Ministro – va coinvolto in queste scelte; scelte da ricomprendere nella revisione del Patto UE di stabilità e crescita da tempo sospeso per la pandemia.

Aspettiamo le decisioni del Consiglio europeo di oggi e domani!
I tempi oramai si sono fatti stretti.

Dino G. Rinoldi

#DatiOggi per un PNRR bene comune. Nuova richiesta FOIA

LIBenter chiede ancora trasparenza sul PNRR e aderisce alla proposta di Fondazione Openpolis per l’invio di una nuova richiesta FOIA sui dati dei progetti e dei bandi di gara.

A due mesi dall’invio della lettera aperta #ItaliaDomaniDatiOggi, sottoscritta da 63 organizzazioni e reti civiche, non è stata ricevuta alcuna risposta, per questo ci è sembrato naturale aderire alla proposta di Fondazione Openpolis per l’invio di una nuova richiesta FOIA che riguarda i dati dei progetti e dei bandi di gara del PNRR.

Si tratta di un’azione che Openpolis ha già intrapreso in passato e che ha permesso di ottenere un primo importante rilascio di dati, anche se parziale. 

Questi gli elementi e le motivazioni che ci spingono ora a ricorrere ad un altro accesso ai dati:

  • le richieste corrispondono a degli obblighi di pubblicazione e di trasparenza previsti dalle norme, che oggi come allora sono rimasti disattesi;
  • la relazione al Parlamento relativa al secondo semestre 2022 non risulta ancora pubblicata;
  • i dati sull’avanzamento delle scadenze vengono pubblicati con grande ritardo e i documenti, in diversi casi, contraddicono le dichiarazioni del governo circa il raggiungimento degli obiettivi
  • i dati relativi ai progetti e ai bandi – gli unici in grado di restituire evidenze oggettive sul reale stato di attuazione del Piano – risalgono al 2021;
  • le dichiarazioni dei rappresentanti politici riguardo le ipotesi di modifica, riformulazione e riorganizzazione del Piano si svolgono in totale assenza di informazioni aggiornate e affidabili sullo stato dell’arte e quindi senza un’evidenza pubblica delle criticità che quelle modifiche dovrebbero risolvere e che invece potrebbero rischiare di aggravare; 

Senza dati aggiornati e affidabili assistiamo impotenti alla corsa di un treno che non avanza e che quando dà l’impressione di accelerare rischia di deragliare.

Per non sprecate una grande occasione, in buona parte già compromessa, e per salvare il salvabile, è indispensabile e urgente informazione, coinvolgimento e partecipazione.

La trasparenza e la disponibilità dei dati sono la condizione per garantire a cittadini e cittadine la possibilità promuovere il dibattito ed esercitare il controllo civico, intervenire per scongiurare sprechi e decisioni sbagliate su un piano che avrà un impatto decisivo sul futuro del nostro Paese. 

#ItaliaDomaniDatiOggi. Non possiamo più attendere.

Pubblicati gli strumenti di valutazione dei progetti PNRR, elaborati da LIBenter

Sono da oggi disponibili sul sito di LIBenter, nella sezione “risorse” la griglia di valutazione e la relativa guida all’utilizzo del set di indicatori.

Per il tramite di un’unica griglia di monitoraggio LIBenter intende garantire un doppio risultato: a livello del singolo progetto sarà possibile verificare l’integrità e l’evoluzione nel tempo di esso; a livello aggregato (ossia su più progetti) sarà possibile raccogliere evidenze attorno a particolari indicatori.

Tuttavia, per perseguire questi obiettivi è necessario che tutti coloro che vogliano applicarsi al monitoraggio civico usano lo stesso metodo scientifico. La produzione di tale metodo ha richiesto tempo e competenze multidisciplinari, unendo quelle propriamente scientifiche a capacità civiche. LIBenter ha infatti costituito un gruppo di lavoro diretto dal Prof. Dino Rinoldi: un’equipe di ricerca che ha lavorato dal 2021 e continua ancor oggi a lavorare entro il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Cattolica S.C., in coordinamento con componenti del Dipartimento di Economia e Finanza. Tale gruppo è composto da giuristi, economisti, ociologi ed è integrato da esponenti delle associazioni della società civile e delle imprese, così che le diverse professionalità e competenze possano concorrere nell’impresa di dar vita a linee guida utili a indirizzare l’attività di monitoraggio e a un set di indicatori.

A partire dalle linee guida pubblicate nel 2021, alcuni componenti del gruppo di lavoro hanno costruito nel corso del 2022 una griglia di valutazione dei progetti di PNRR che contiene un set di indicatori. La griglia è lo strumento che permetterà – a tutte le comunità monitoranti e a tutti coloro che, nel quadro di LIBenter, vogliano contribuire al monitoraggio civico – di poter contare su una metodologia solida, che si intende aggiornare e perfezionare continuamente.

Per partecipare attivamente al monitoraggio, basta compilare il questo modulo di contatto.

Un’assemblea pubblica per un monitoraggio civico sempre più partecipato

Costruire una comunità attenta che monitora i fondi pubblici, affinché vengano utilizzati nel rispetto della legalità, dell’ambiente e della parità di genere;impegnarsi nel quotidiano per far si che i dati vengano pubblicati in tempi stretti, come previsto dalle linee guida europee.

Se ne parlerà oggi, lunedì 16 gennaio alle 18.30 al Circolo Arci Guernelli, in via Gandusio 6 a Bologna con l’Osservatorio Civico PNRR Bologna, lanciato lo scorso giugno con Period Think Tank e Legambiente Bologna. Questa volta presentando i progetti finanziati dal Comune di Bologna, e coinvolgendo associazioni, gruppi, collettivi, movimenti, singoli cittadini e cittadine, interessate a realizzare un monitoraggio civico attraverso un approccio scientifico di valutazione.

Per sapere di più sull’osservatorio civico PNRR bologna: http://www.osservatoriocivicopnrrbologna.it/

Per ulteriori informazioni sulla comunità monitorante, è possibile scrivere a comunicazione@liberabologna.it