Il protocollo con Avviso Pubblico dà i suoi primi frutti: due eventi ad aprile

L’accordo di collaborazione tra Avviso Pubblico e LIBenter, firmato lo scorso 20 marzo 2023- presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano- parte a gonfie vele: i primi due eventi a tema PNRR si terranno il 17 e il 21 aprile.

La “messa a terra” del protocollo avviene con un primo seminario online, il giorno 17 aprile dalle ore 11:00 alle ore 12:30, indirizzato alle oltre 500 amministrazioni comunali aderenti ad Avviso Pubblico. L’incontro avrà come tema: “PNRR, ruolo dell’ente locale e partnership nella prevenzione dell’illegalità”. Per scaricare la locandina clicca qui. Per iscriverti al seminario e ricevere il link dell’incontro clicca qui.

Il secondo evento, intitolato “MAFIE, PNRR ED ENTE LOCALE NELLA PREVENZIONE ALL’ILLEGALITÀ”, si terrà invece presso il Comune di Carmagnola (TO) il giorno 21 aprile, dalle ore 10:00 alle 13:00. Scarica la locandina a questo link.

Entrambi gli incontri formativi hanno lo scopo di rafforzare la conoscenza degli strumenti di contrasto e di prevenzione della corruzione di amministratori locali, dipendenti pubblici, stakeholders, cittadini e di tutte le Parti interessate, sottolinendo l’importante ruolo dell’Ente locale e della sua integrità soprattutto nell’ambito dei progetti di investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Marta Venturelli

“Neologismi istituzionali per la ripresa e la resilienza dell’Italia”

Con la creazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, è andato sviluppandosi anche un processo di produzione e formazione di neologismi istituzionali creati per designare nuovi concetti introdotti dal Piano stesso.

Nel contributo della Prof.ssa Daniela Vellutino, a questo link, viene delineata un’analisi tipoligico-strutturale molto interessante di questi nuovi termini sviluppata nell’ambito dello studio condotto con un gruppo di esperti giuristi e della pubblica amministrazione, per il volume “Conoscere il PNRR. 150 parole chiave per capire regole, strumenti e funzionamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Cozzio 2022)”.

Marta Venturelli

Pubblicata la terza relazione della Corte dei Conti sul PNRR

Saranno più di 120 gli interventi legati al PNRR esaminati dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti entro i prossimi tre anni, con una media di 30 all’anno riferita al quadriennio 2022-2025. I dati emergono dalla relazione 2023 del Programma relativo alle attività della Sezione centrale di controllo sulla gestione, in cui si conferma l’attenzione dei giudici contabili verso le misure del PNRR.

Per consultare la relazione cliccare qui.

Nuovi bandi per dottorati di ricerca

Il Sole 24 Ore di oggi, 1 marzo 2023, dedica un articolo ai bandi per dottorati di ricerca in partenza: un investimento complessivo di 726 milioni di euro, in parte a valere sui fondi del PNRR.

La maggior parte delle borse sarà destinata ai dottorati innovativi con le imprese, al fine di favorire l’interazione tra mondo produttivo e professionalità altamente qualificate e specializzate. Altre borse saranno, invece, destinate a tematiche presenti nel PNRR, come la doppia transizione e la ricerca per il patrimonio culturale.

Per approfondire l’argomento, è possibile consultare l’articolo integrare cliccando qui.

Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR: l’allarme nella Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza

La Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, presentata ieri, 28 febbraio 2023, lancia l’allarme sul rischio di ingerenze affaristico-criminali nell’implementazione del PNRR.

L’azione intelligence è stata finalizzata a individuare “vulnerabilità sistemiche nazionali e di eventuali fenomeni di condizionamento dei meccanismi decisionali pubblici in grado di impattare negativamente sull’attuazione e sul rispetto del cronoprogramma, anche attraverso il monitoraggio sullo stato di avanzamento degli investimenti, la vigilanza sulla gestione finanziaria e la prevenzione di manovre ostruzionistiche o elusive ai danni dell’esecuzione del Piano.

Nella relazione si ricorda, inoltre, le peculiarità del contesto in cui si esplica la realizzazione del PNRR, ad oggi caratterizzato da sopravvenute problematiche come l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica; la carenza di manodopera specializzata e la difficoltà di reperire sul mercato sofisticate attrezzature tecniche; le difficoltà di accesso al credito bancario e l’aggravio dei costi delle fonti di finanziamento.

Per approfondire il tema, è possibile consultare il testo integrale della Relazione sulla Politca dell’informazione per la Sicurezza, cliccando qui.

Gli strumenti di monitoraggio elaborati da LIBenter su Secondo Tempo

Secondo Tempo – Cattolica news dedica un articolo agli strumenti di monitoraggio civico – la griglia di indicatori e la relativa guida – elaborati da LIBenter.

«L’utilità dell’iniziativa si apprezza ancor più di fronte alle criticità presenti nell’attuale livello di trasparenza circa la “messa a terra” del PNRR», spiega Nicoletta Parisi, docente di Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale nell’Università Cattolica e Coordinatore di LIBenter.

Dino Guido Rinoldi, docente di Diritto internazionale nell’Università Cattolica, componente del Comitato di gestione di LIBenter e coordinatore del gruppo di ricerca per l’elaborazione del modello  di monitoraggio civico, aggiunge che «l’anno scorso ricorrevano i 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, che ai doveri dell’uomo ha dedicato un libro e la propria vita; e quest’anno cadono i 60 anni dalla morte di John F. Kennedy, la cui frase più famosa è quella che invita ognuno a chiedersi non cosa possa fare per noi lo Stato, ma piuttosto cosa possiamo far noi per la società. Da parte sua, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea nel preambolo dichiara che “Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future”: non a caso stiamo parlando di quel Piano di esecuzione di un imponente impegno politico-finanziario dell’Unione europea proprio intitolato NextGenerationEU».

É possibile consultare l’intero articolo cliccando qui.

PNRR il Consiglio europeo di febbraio concede (teorica) “flessibilità” ( da verificare in concreto)

La notizia pubblicata giovedì 9, che con qualche ironia apprezzava l’europeismo del Ministro Giorgetti rispetto all’Inflation Reduction Act USA, accennava al contesto economico complessivo che sta vedendo la “messa a terra” in Italia dei progetti finanziati dal PNRR. Terminava con l’attesa dei risultati del Consiglio europeo dei 27 capi degli esecutivi degli Stati membri UE, e col richiamo a tempi…che oramai si son fatti stretti!


Le conclusioni del Consiglio europeo, al punto II ( parr.13-18), trattano di economia, e alla lettera b del par.15 affermano in particolare che, “per agevolare la transizione verde in tutta l’Unione ed evitare la frammentazione del mercato unico, una risposta politica dell’UE pienamente efficace richiede un accesso equo ai mezzi finanziari”. A tal fine, i fondi UE esistenti (fra cui quelli che finanziano i PNRR dei vari Stati, dispositivi inclusi nell’ innovativo strumento finanziario denominato Next Generation EU) “dovrebbero essere impiegati in modo più flessibile”. La qualità della flessibilità affermata in via di principio sembra insomma da declinare nella (sola) prospettiva di progetti che agevolino “la transizione verde” ed evitino “la frammentazione del mercato unico”.


“E’ un buon risultato? E’ poco? Dipende…” dice G. Trovati nell’articolo a p.5 de Il Sole-24 Ore dell’11 febbraio (“Su PNRR e fondi UE l’Italia ottiene una flessibilità tutta da negoziare”).
E infatti sugli aiuti di Stato, che Paesi UE più solidi dal punto di vista del contenimento del debito pubblico ( come Germania e Francia) intendono adottare, il Consiglio europeo è più esplicito, anche al fine di ammetterli provvisoriamente tutelando comunque i principi del mercato unico (v. par.15, lettera a, dove si afferma in materia la necessità di semplicità, rapidità e prevedibilità per sostegni mirati, temporanei e proporzionati…, sempre nei settori strategici della transizione verde”, e si sollecita a prestare “inoltre…grande attenzione al mantenimento della competitività delle PMi”, salvaguardando “l’ integrità del mercato unico e la parità di condizioni al suo interno”, e nel contempo si invita “la Commissione a riferire periodicamente al Consiglio riguardo all’impatto di tale politica in materia di aiuti di Stato sul mercato unico nonché sulla competitività globale dell’UE”).La conclusione ulteriore è nel senso della sufficienza degli attuali finanziamenti disponibili a livello UE, senza promuovere la costituzione di un ulteriore “fondo sovrano”, alimentato da debito comune europeo, nemmeno per “fornire sostegno tempestivo e mirato nei settori strategici” ( par. 15, lettera b, del comunicato finale).


G. Trovati sottolinea quindi che la quantità e qualità di “flessibilità” possibile concretamente nel nostro Piano di ripresa e resilienza dipenderà dal “fare entrare nel vivo i negoziati sulle revisioni dei PNRR” e sulle integrazioni con gli altri sistemi di finanziamento UE (fra cui il progettato REpowerEU).


Ci sarà, allora, anche l’estensione del tempo di durata del PNRR, attualmente previsto fra il 2021 e il 2026, fino a comprendere almeno pure l’anno 2027? Chissà. I tempi restano stretti se si pensa al contesto mondiale e alle catastrofi sparse e collegate in esso ricomprese: allungarli sembra impresa titanica!

Dino G. Rinoldi

L’I.R.A. di Giorgetti; che cambia Partito ed entra in “+Europa”?

Pensando fra l’altro alla miglior esecuzione in Italia del PNRR adesso è anche il Ministro dell’economia, il leghista Giorgetti, a mettersi dalla parte dell’Europa, chiedendo con forza appunto “più Europa” (si veda F.Fubini sul Corriere della Sera di oggi). Un’ Europa davvero in comune è addirittura la specificazione ulteriore della sua opzione, che – lo diciamo ovviamente ironicamente – potrebbe far pensare a un passaggio all’opposizione nel partito denominato proprio “+Europa”.

Come mai? Da un lato correttamente il Ministro critica scelte unilaterali di Francia e Germania in materia di aiuti di Stato, per rispondere ai miliardi di dollari della politica di Biden dell’ Inflation Reduction Act I.R.A, in acronimo!): occorre cioè, al riguardo, piuttosto un’azione ordinata e coordinata dell’UE che salvi i principi del mercato unico europeo.
Da un altro lato auspica la creazione, pur difficile nel breve periodo, di un “Fondo strategico europeo” che supporti la nostra industria continentale e ne sviluppi eccellenze. Nell’immediato chiede almeno regole comuni europee che riservino un trattamento differenziato, nel calcolo dei deficit nazionali, agli investimenti pubblici in determinati settori necessariamente oggetto di aiuti (economicamente “sani”).Lo stesso PNRR – intende il Ministro – va coinvolto in queste scelte; scelte da ricomprendere nella revisione del Patto UE di stabilità e crescita da tempo sospeso per la pandemia.

Aspettiamo le decisioni del Consiglio europeo di oggi e domani!
I tempi oramai si sono fatti stretti.

Dino G. Rinoldi