Erogata la quinta rata PNRR, ma la stato di avanzamento del Piano non è così chiaro e rassicurante

Lo scorso lunedì, 5 agosto 2024, la Commissione europea ha versato all’Italia la quinta rata PNRR a seguito della valutazione positiva per il raggiungimento dei 53 traguardi e obiettivi connessi. La quota ricevuta è pari a 11 miliardi di euro, portando il Paese all’ammontare di 113,5 miliardi di euro complessivamente ricevuti (circa il 58,4% del totale).

Tuttavia, come segnala l’indagine di OpenPolis svolta sulla quinta relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR italiano, le dichiarazioni del Governo rischiano di essere fuorvianti se non contestualizzate.

Allo stato attuale, è, infatti, molto complesso avere un’idea chiara del reale stato di avanzamento del Piano, a causa della diffusione di informazioni incomplete e sensazionalistiche.

Nella quinta relazione sullo stato di avanzamento del PNRR l’esecutivo evidenzia la percentuale di importi corrispondente a “misure attivate”, pari all’85% del totale. Tuttavia, come spiega OpenPolis, “il fatto che le misure siano state attivate (…) non implica automaticamente che i vari progetti siano già nella fase di concreta realizzazione”. Con “misure attivate” ci si riferisce, infatti, a “quegli investimenti contenuti nel Pnrr per cui sono state avviate le procedure per la selezione dei progetti da finanziare così come dei soggetti attuatori che dovranno realizzare tali interventi”.

Certamente è importante che la percentuale di “misure attivate” sia alta: ciò vuol dire che la fase procedurale (ritenuta tra le più complesse) è a buon punto. Ma quest’informazione non è indicativa del reale stato di avanzamento delle misure. Sarebbe più interessante ed indicativo verificare lo stato della spesa sostenuta, ma non è possibile trovare riferimenti aggiornati circa l’obiettivo di spesa previsto per il 2024.

Considerando i dati più recenti disponibili (pubblicati dalla Corte dei conti), al momento l’Italia avrebbe speso meno del 20% di quanto previsto per l’anno in corso, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 43,2 miliardi d auro. “A meno di eventuali riprogrammazioni del piano di spesa, di cui al momento non si ha notizia, servirebbe davvero uno sforzo straordinario per completare tutte le erogazioni di fondi entro il 2026, com’è attualmente previsto”.

Un altro dato fuorviante è quello relativo al confronto con gli altri paesi europei: più volte il Governo ha posto enfasi sul fatto che l’Italia fosse il paese ad aver conseguito il maggior numero di traguardi e obiettivi e ad aver ricevuto l’ammontare maggiore di finanziamento. Purtroppo, si tratta di una verità solo in termini assoluti, ma non in termini relativi.

In termini assoluti, infatti, l’Italia detiene il podio per maggior numero di scadenze completate, con 232 adempimenti conseguiti. Al secondo posto troviamo la Spagna (182), seguita dalla Croazia (158).

Bisogna tenere in considerazione, tuttavia, che i Piani di ripresa e resilienza non sono tutti uguali e non prevedono lo stesso numero di milestones e target totali.

In termini relativi, infatti, diversi paesi riportano percentuali migliori – per quanto riguarda milestones e target raggiunti sul totalerispetto all’Italia, che si attesta al sesto posto tra gli Stati membri UE, con il 37% degli adempimenti completati (Irlanda 38%, Malta 39%, Lussemburgo 43%, Danimarca 46%, Francia 73%). I dati sono confrontabili sull’apposita piattaforma creata dalla Commissione europea (rilevazione del 12/08/2024).

Inoltre, l’Italia si trova certamente sul podio per maggiore ammontare di finanziamenti ricevuti, ma anche in questo caso bisogna considerare che non tutti i Piani di ripresa prevedono lo stesso cronoprogramma. Il Piano italiano, come quello di altri 7 paesi, prevede il pagamento in 10 rate. Ma non per tutti è così. Dunque, non è così sorprendente che l’Italia abbia presentato il maggior numero di richieste di pagamento.

Anche nel caso delle valutazioni e osservazioni da parte di organismi internazionali che riportano la presenza di criticità ancora da risolvere il Governo omette informazioni rilevanti. Infatti, sebbene Ocse, Commissione europea, Fondo Monetario Internazionale continuino a rivolgere all’Italia alert, il Governo mette in evidenza per lo più gli elogi riconosciuti al nostro Paese.

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MV