La professoressa Nicoletta Parisi – Coordinatrice nazionale LIBenter, è stata ospite ad Aqui Terme, durante la “Settimana delle Autonomie Locali”, evento promosso dal Centro di Cultura dell’Università Cattolica con l’obiettivo di offrire ad amministratori e dipendenti degli enti territoriali uno spazio per approfondire alcune tematiche rilevanti nel panorama delle competenze comunali.
La professoressa, richiesta di intervenire dal Prof. Servetti dopo la conferenza della Professoressa Claudia Tuibertini – ringrazia di aver l’occasione di condividere con il pubblico l’idea che l’Università del Piemonte Orientale e l’Università Cattolica del sacro Cuore hanno sviluppato proprio indirizzandosi ai Comuni che stanno attuando progetti di investimento previsti dal PNRR.
L’idea è quella di mettere in grado i Comuni di “stare dentro nel PNRR” ma di poter anche andare “oltre” esso: di usare, insomma, il PNRR come uno straordinario campo di sperimentazione in due diverse direzioni.
Anzitutto il PNRR deve “avere gambe” per procedere; e i Comuni sono soggetti attuatori in larga misura e quindi interpellati nella loro capacità di attuare i progetti di investimento in tempi rapidi, con efficienza ed efficacia di azione. Devono appropriarsi del “metodo PNRR”, che è ben distante dal tradizionale approccio della nostra Pubblica Amministrazione chiamata da tanto tempo a non spendere, a tagliare sui costi e non solo sulle spese correnti. Ora invece il PNRR riversa su di essi ingenti somme di denaro, chiedendo di spendere di più; ma anche di spendere meglio, nel rispetto dei criteri stabiliti dal regolamento (UE) che istituisce il “dispositivo di ripresa e resilienza” (2021/241).
In secondo luogo, quest’ultimo chiede che, tra gli altri interlocutori istituzionali, nell’individuazione dei contenuti del PNRR nazionale ciascuno Stato membro associ la società civile; e la stessa Unione europea in tante diverse occasioni chiede che quest’ultima venga coinvolta nelle scelte di politica economica nazionali, tramite gli strumenti della democrazia partecipativa. L’Unione è sulla stessa lunghezza d’onda della nostra Corte Costituzionale che (con la sentenza n. 131/2020) richiama la Pubblica Amministrazione italiana al rispetto non formale del principio di cooperazione con la società civile, portatrice di conoscenze che la prima potrebbe non detenere. Scrive la Corte Costituzionale: è da considerare superata «l’idea per cui solo l’azione del sistema pubblico è intrinsecamente idonea allo svolgimento di attività di interesse generale e si è riconosciuto che tali attività ben possono, invece, essere perseguite anche da una “autonoma iniziativa dei cittadini”» ; occorre tener conto di questi ultimi «al fine di rendere più efficace l’azione amministrativa nei settori di attività di interesse generale (…) [riconoscendo ai cittadini e agli enti esponenziali di essi] una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse generale» (par. 2.1).
Questi due spunti sono alla base del corso di formazione indirizzato, congiuntamente, a cittadini e Pubblica Amministrazione, che LIBenter propone a sette Comuni dell’Alessandrino (in ordine alfabetico: Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona, Valenza) e ai cittadini di questi. Si tratta di un corso di formazione in cui queste due componenti sono chiamate a lavorare insieme sul monitoraggio di sette progetti di investimento del PNRR, per imparare a fare trasparenza proattiva e a conoscere come la P.A. agisce ed aumentare così la sua accountability.
Il programma del corso è qui; l’evento di presentazione di esso è qui.