Le condizionalità europee

Le “condizionalità” europee

Il sistema di erogazione dei fondi è sottoposto a un meccanismo di condizionalità da parte dell’Unione europea che ha una funzione preventiva. Per dirla in modo più semplice: l’Unione finanzia il PNRR a patto che le risorse impegnate siano utilizzate in modo trasparente, efficiente e responsabile, virtuoso.

In concreto, il sistema di controllo finanziario, che l’Unione ha disposto con il Regolamento (UE) 2021/241, prevede che l’erogazione delle risorse sarà vincolata allo stato di avanzamento del progetto e a una verifica dell’efficacia dell’azione finanziata.
Se qualcosa non dovesse tornare, è concretamente previsto un freno ai fondi e persino la loro restituzione se già spesi.

Non possiamo permettere che si investano le risorse del PNRR in progetti inutili per il Paese, o che finiscano persino nelle mani di corrotti, corruttori e clan, per come già alcuni allarmi stanno facendo intendere (raccontati nel Rapporto di Libera, La tempesta perfetta Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia).
Non possiamo neanche permettere che si attivi quel giusto “freno” previsto dall’Unione europea.

LIBenter vuole essere un presidio necessario a garantire il buon utilizzo di queste risorse, prima ancora che intervenga il sistema dei controlli dell’Unione europea, ossia quando il danno sarebbe compiuto.
Occorre insomma un sistema di controlli che sia interno al nostro Paese e che corredi il Piano accompagnando la sua “governance” pubblica, che preveda tanto il ruolo delle istituzioni quanto quello della società civile impegnata nel controllo diffuso.