La realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) appare sempre più compromessa. Secondo i dati forniti dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il 60% delle procedure avviate nel 2023 non sono ancora state completate, rendendo quasi impossibile raggiungere i target entro il 2026.
La situazione è particolarmente critica per gli appalti avviati nel 2024, di cui solo il 5% del valore appaltato è arrivato alla fase di affidamento. Complessivamente, le procedure non completate ammontano al 45% degli importi economici totali, pari a 35,5 miliardi di euro su 79,2 miliardi complessivi.
L’ANAC precisa che i dati del 2024 risentono delle gare più recenti ancora in corso e che dal calcolo sono stati esclusi affidamenti diretti, contratti di adesione ad accordi quadro e procedure senza esito. Tuttavia, il quadro generale rimane allarmante.
Senza un’accelerazione significativa e una possibile proroga da parte dell’Unione Europea oltre la scadenza di giugno 2026, il completamento degli interventi previsti dal PNRR sembra difficilmente raggiungibile. Si profilano scenari sempre più critici per uno dei progetti più ambiziosi e determinanti per il rilancio del Paese.
IC