Proposte per la revisione del PNRR e del capitolo REPowerEU – Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano è stato definito tra settembre 2020 e aprile 2021. L’approvazione è avvenuta il 13 luglio 2021, con Decisione di esecuzione del Consiglio europeo il quale recepì la proposta della Commissione.

A più di due anni dalla sua approvazione, il Governo italiano ha richiesto la modifica del Piano: la bozza per la diramazione è del 27 luglio 2023. A questo link la scheda di sinstesi.

Una modifica era già stata approvata dalla Commissione: quella che prevedeva l‘inserimento del Capitolo REPowerEU all’interno dei Piani nazionali con l’obbiettivo di ridurre la dipendenza dal gas russo.

E’ proprio il Regolamento europeo 241/2021 (che istituisce il Dispositivo per la Ripresa e la resilienza), all’art. 21, a prevedere la possibilità di “Modifica del piano per la ripresa e la resilienza dello Stato membro”. La possibilità di revisionare il Piano si presenta qualora la raggiungimento dei milestones e target previsti non risulta più realizzabile, a causa del sopraggiungimento di circostanze oggettive. Inoltre, “gli Stati membri possono chiedere assistenza tecnica per l’elaborazione di tale proposta nell’ambito dello strumento di sostegno tecnico” alla Commissione europea.

Tali “circostanze oggettive” sono quelle circostanze che al momento della stesura del Piano non erano prevedibili dal legislatore; e che, essendo ora sopraggiunte e avendo modificato uno o più elementi su cui il Piano poggiava le proprie fondamenta, rendono la sua realizzazione impossibile o di problematica attuazione, ovvero il caso in cui milestones e target previsti non abbiano più come conseguenza un impatto concreto per la comunità di riferimento.

La motivazione sottostante le attuali proposte di modifica è sicuramente il mutato contesto geopolitico internazionale, avvenuto di seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti ricadute economiche e sociali, dovute alla tendenza inflazionistica trainata dai prezzi delle materie prime e dai costi energetici.

In questi mesi di confronto con la Commissione europea, con le Amministrazioni centrali titolari di intervento e con i soggetti attuatori, è emersa in modo evidente la necessità di trovare nuove soluzioni tecnico procedurali più adeguate a raggiungere tutti gli obbiettivi e rafforzare l’ambizione delle riforme e degli investimenti che superassero le evidenti criticità riscontrate ed i ritardi accumulati.

Le proposte di modifica non eliminano nessuna riforma, l’obbiettivo è quello di rafforzarne l’impianto riformatore, con l’introduzione di misure specifiche ed investimenti a supporto di queste ultime.

Le proposte di modifica riguardano 144 investimenti e riforme e possono essere suddivise in tre categorie:

  • Modifiche formali relative alla descrizione delle misure e soprattutto ai meccanismi di verifica,
  • Modifiche e riprogrammazioni delle misure che le Amministrazioni hanno proposto di riprogrammare a favore di interventi coerenti di natura settoriale,
  • Misure che si propone di definanziare dal PNRR e di salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento

Leggi la relazione completa a questo link.

Marta Venturelli