Relazione delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del PNRR

Preoccupa la nuova relazione delle Sezioni unite in sede di controllo della Corte dei conti sullo stato di attuazione del PNRR, che ci racconta di un PNRR più lento e incapace di decollare effettivamente.

Sebbene, difatti, finora i traguardi semestrali siano stati raggiunti per tempo, soddisfacendo la normativa contenuta nel Regolamento (UE) 241/2021, e sebbene il quadro della realizzazione degli obbiettivi sia migliorata, la Corte dei conti ravvisa nel secondo semestre 2023 un allarme per 10 dei 59 target da rendicontare e una difficoltà “media” nella realizzazione di altri 21. Restano dunque molte incognite sulla possibilità di chiudere in tempo, entro il 31 dicembre 2023, le procedure per ottoenere la quinta rata.

Sembrerebbe, inoltre, non decollare la capacità di spesa effettiva, che riporta un tasso di realizzazione finanziaria molto modesto, al 7,94%. Nonostante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza funzioni per obbiettivi di performance e non per spesa, “appare difficile raggiungere gli obbiettivi senza utilizzare le risorse”.

L’analisi svolta dalle Sezioni unite della Corte dei conti è incentrata sul semestre concluso (primo semestre 2023) e sull’andamento delle realizzazioni effettive in quello in corso (secondo semestre 2023), volendo restituire una panoramica di quanto già realizzato e delle complessità emerse. Sono previsti, poi, due focus tematici su cui la Corte ha posto una specifica lente di verifica nei mesi trascorsi, ovvero una ricognizione complessiva sul mutato contesto economico e geopolitico e sulle prospettive di revisione del Piano, e un approfondimento sul tema del percorso di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana stimolato dal PNRR.

Risultano, dunque, tutti conseguiti a sistema i 28 obiettivi del primo semestre 2023, facendo
salire al 34 per cento il livello complessivo di attuazione. Sul versante degli investimenti, si rileva il raggiungimento della fase di gara e di aggiudicazione dei contratti per molte delle iniziative; mentre, per quanto riguarda le riforme, prosegue il perocorso di attuazione, attraverso il passaggio alla fase della regolamentazione di fonte secondaria.

Molto interessante il resoconto sul sistema dei controlli sulla spesa svolto dalla Corte, volto a verificare il rispetto dei principi di legalità e di sana gestione finanziaria, in linea con quanto richiesto dall’art. 22 del Regolamento (UE) 2021/241 in materia di tutela degli interessi finanziari dell’Unione. Oltre ai controlli in materia di conflitto di interessi e del divieto di doppio finanziamento, svolti da alcune delle Amministrazioni centrali titolari di intervento, emanando note illustrative in merito alle modalità di verifica delle attestazioni rilasciate dai soggetti coinvolti nelle iniziative, è stata condotta un’istruttoria agli uffici preposti alle attività di rendocontazione e controllo che ha messo in luce gli evidenti ostacoli del complesso (ma fondamentale) iter di verifica. “Oltre alle iniziali difficoltà tecniche legate all’operatività della piattaforma ReGiS, poi risolte con il rilascio di nuove funzionalità di sistema, è stata rappresentata, in via ricorrente, la problematica legata alle carenze documentali riscontrate nella rendicontazione predisposta dai soggetti attuatori, circostanza che impone sovente integrazioni istruttorie per richiedere gli atti e le attestazioni mancanti, precludendo altresì la chiusura delle verifiche di carattere formale”.

Quanto alle modalità di espletamento delle procedure di controllo si rileva un generico svolgimento delle attività in modalità conformi a quanto richiesto dai modelli SIGeCo, mentre in alcuni casi è stata riscontrata l’assenza di verbali e report riepilogativi delle attività svolte, impedendo di ricostruire a pieno l’iter di verifica svolto dagli uffici preposti. Pienamente positive, invece, le valutazioni della Corte sulle attività dell’Organismo indipendente di audit istituito ai sensi dell’art. 7, c. 1, d.l. n. 77/2021, ritenuto avere una fondamemtale funzione di indirizzo. Difatti, “la lettura delle relazioni di follow-up fa emergere come, in circa il 75 per cento dei casi, alle puntuali raccomandazioni dell’Organismo abbiano fatto seguito azioni correttive dell’amministrazione giudicate risolutive”.

Invece, i maggiori fattori di criticità nell’attuazione del Piano emersi nel lasso temporale di riferimento segnalati dalla relazione hanno riguardato sia circostanze oggettive, dunque l’aumento dei costi/scarsità dei materiali e nell’impreparazione del sistema produttivo, e da altri fattori, quali le difficoltà normative, amministrative e gestionali; oltre che le esigenze di ridefinizione degli impegni, conseguenza della correzione di errori materiali o della necessità di assicurare maggiore efficacia ed efficienza. In termini numerici, le misure e sub-misure “in essere” ad aver presentato criticità sono il 54%, percentuale che ammonta al 66% se si considerano i valori finanziari.

Tra le aggravanti sicuramente si inseriscono anche le difficoltà assunzionali di personale caratterizzato da elevate competenze professionali, che dovrebbe; tra le altre cose, accompagnare il percorso di digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni italiane stimolato dalle misure del PNRR. L’Italia, risulta, allo stato attuale, in grave ritardo nella dotazione di personale specializzato, rispetto agli altri paesi UE. Mancherebbero, infatti, secondo la Corte, 65 mila occupati, che potrebbero portare beneficio all’attuazione degli interventi e prevenire ritardi.

In conclusione, un rischiaramento della situazione potrebbe arrivare con indicazioni precise sulle linee di revisione degli obbiettivi in sospeso. Scrive la Corte: “appare sempre più urgente una spedita finalizzazione della revisione del Piano per rimuovere fattori d’incertezza, sia per le iniziative che rimarranno nel PNRR sia per quelle che dovranno fuoriuscirne, consentendo a soggetti responsabili e attuatori gli opportuni adattamenti”.

Per leggere la versione integrale della relazione, clicca qui.

Marta Venturelli