La richiesta di revisione della IV rata PNRR, presentata dall’Italia lo scorso 11 luglio, era stata già preliminarmente approvata dalla Commissione il 28 luglio 2023. Arriva oggi, 19 settembre 2023, la conferma del Consiglio.
Le modifiche ai 10 obbiettivi (su 27 totali) previste per la quarta rata sono state considerate giustificate e non incidono sui criteri di pertinenza, efficacia, efficienza e coerenza e potranno dunque essere realizzate.
Nel dettaglio, esse riguardano 10 obbiettivi della quarta rata di pagamento, e 6 Ministeri in totale:
- M1C3 – Investimento 3.2: Sviluppo industria cinematografica -Progetto Cinecittà
(Ministero Cultura) - M1C2 – Investimento 4: Tecnologia satellitare ed economia spaziale (MIMIT)
- M4C1- Investimento 1.1 Piano per asili nido e scuole dell’infazioa e servizi di educazione e cura per la prima infanzia (Ministero dell’istruzione e del Merito)
- M2C2 4.4.2 Rinnovo del parco ferroviario di trasporto pubblico regionale con treni puliti e servizio universale (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti)
- M2C2 3.4 Sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti)
- Investimenti M2C3 2.1. Rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica)
- Investimento M2C2 4.3 – Infrastrutture di ricarica elettrica (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica)
- Investimento M2C2 3.2 Uso dell’idrogeno nell’industria hard to abate (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica)
- M5C3-8 I.3 Interventi socioeducativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore (Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento Politiche di Coesione)
- M5C1 – Investimento 1.2: Creazione di imprese femminili (Ministero dell’impresa e del made in Italy)
Arriva contemporaneamente, tuttavia, anche un monito dalla Commissione europea, “L’attuazione del Pnrr italiano è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi. L’Italia ha presentato tre richieste di pagamento, che corrispondono a 151 tappe e obiettivi del piano e e che comportano un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferito alle prime due richieste di pagamento presentate)”1. Secondo la Commissione è fondamentale “procedere rapidamente con l’attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale data la natura temporanea del piano in vigore fino al 2026″ .
MV
1 Secondo report annuale Ue sull’attuazione del Recovery Fund, caoitolo sull’Italia.