Il PNRR oltre il 2026 per salvare i fondi europei

La Spagna, di fronte alla possibilità che alcuni progetti non siano completati entro la scadenza del 2026, ha introdotto un meccanismo per prolungare l’utilizzo dei fondi del PNRR. Questo approccio prevede la creazione di fondi in cui confluiscono le risorse residue del PNRR, le quali possono poi essere utilizzate negli anni successivi. L’Huffington Post anticipa che il governo italiano ha intenzione di adottare una strategia simile per assicurare che le risorse disponibili siano impiegate anche oltre la scadenza prefissata inizialmente.

Infatti, al 30 settembre 2024, l’Italia ha speso 57,5 miliardi di euro, pari al 29,6% del totale dei 194,4 miliardi assegnati. Questo implica che quasi il 70% dei fondi deve ancora essere speso nei due anni rimanenti fino al 2026. La decisione di estendere la durata del PNRR mira a facilitare l’utilizzo efficace di queste risorse, evitando sprechi e garantendo il completamento dei progetti previsti.

Nel contesto europeo, l’Italia ha ricevuto la quota più consistente dei fondi del Next Generation EU, rappresentando il 27% del totale, una percentuale significativamente superiore al suo contributo al PIL dell’UE (12,3%). Nonostante ciò, l’Italia non risulta particolarmente in ritardo nell’attuazione del PNRR rispetto ad altri Paesi come Spagna, Portogallo e Croazia, che hanno ricevuto dotazioni simili in rapporto al PIL. Questi ritardi sono dovuti a diversi fattori e, la Banca Centrale Europea, nell’Economic Bullettin Issue 8, 2024 ne ha evidenziati alcuni, tra cui le capacità amministrative dei Paesi Europei deboli e l’inflazione ed il conseguente incremento dei costi dovuti al conflitto in Ucraina.

L’estensione del PNRR oltre il 2026 rappresenta una sfida significativa per l’Italia, ma è considerata necessaria per assicurare l’efficace utilizzo dei fondi europei e il completamento dei progetti strategici per la ripresa economica e la resilienza del Paese. Questa decisione potrebbe anche influenzare le future politiche europee riguardanti la gestione dei fondi comuni e la cooperazione tra gli Stati membri nell’affrontare sfide economiche condivise.

IC