L’I.R.A. di Giorgetti; che cambia Partito ed entra in “+Europa”?

Pensando fra l’altro alla miglior esecuzione in Italia del PNRR adesso è anche il Ministro dell’economia, il leghista Giorgetti, a mettersi dalla parte dell’Europa, chiedendo con forza appunto “più Europa” (si veda F.Fubini sul Corriere della Sera di oggi). Un’ Europa davvero in comune è addirittura la specificazione ulteriore della sua opzione, che – lo diciamo ovviamente ironicamente – potrebbe far pensare a un passaggio all’opposizione nel partito denominato proprio “+Europa”.

Come mai? Da un lato correttamente il Ministro critica scelte unilaterali di Francia e Germania in materia di aiuti di Stato, per rispondere ai miliardi di dollari della politica di Biden dell’ Inflation Reduction Act I.R.A, in acronimo!): occorre cioè, al riguardo, piuttosto un’azione ordinata e coordinata dell’UE che salvi i principi del mercato unico europeo.
Da un altro lato auspica la creazione, pur difficile nel breve periodo, di un “Fondo strategico europeo” che supporti la nostra industria continentale e ne sviluppi eccellenze. Nell’immediato chiede almeno regole comuni europee che riservino un trattamento differenziato, nel calcolo dei deficit nazionali, agli investimenti pubblici in determinati settori necessariamente oggetto di aiuti (economicamente “sani”).Lo stesso PNRR – intende il Ministro – va coinvolto in queste scelte; scelte da ricomprendere nella revisione del Patto UE di stabilità e crescita da tempo sospeso per la pandemia.

Aspettiamo le decisioni del Consiglio europeo di oggi e domani!
I tempi oramai si sono fatti stretti.

Dino G. Rinoldi